14. Luglio 2011

Se i camion da 60 tonnellate fossero introdotti in Svizzera, i costi annuali di manutenzione delle strade di transito aumenterebbero di 1,5 miliardi di franchi durante i prossimi 15 anni. E’ questa la conclusione di uno studio eseguito su incarico della coalizione NoMegatrucks che lotta da oltre un anno contro l’introduzione di questi mezzi pesanti.

Dare il via libera alle 60 tonnellate in Svizzera avrà conseguenze negative non solo sul trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia e sulla sicurezza dei utenti della strada ma anche sulle finanze della Confederazione e dei cantoni.

In uno studio pubblicato oggi dalla coalizione composta da oltre 40 organizzazioni sono analizzate in dettaglio le conseguenze tecniche di un’eventuale introduzione. La pavimentazione e la sovrastruttura stradale subirebbero maggiori sollecitazioni e dovrebbero così essere rinforzate. Se i grandi manufatti come ponti e viadotti sopportano già oggi dei grossi carichi (60 tonnellate e oltre), bisognerà in compenso rinforzare gli elementi secondari quali i giunti di dilatazione, i guardrail e le pareti foniche e cambiare una parte della segnaletica. Questo costerà alla Confederazione e ai cantoni non meno di 1.5 miliardi di franchi all’anno per una durata di circa 15 anni tenendo conto anche delle perizie e studi necessari per definire i punti d’intervento e i lavori da eseguire. Il rapporto presentato oggi si concentra unicamente sulle autostrade di transito. Con un’introduzione delle 60 tonnellate su tutta la rete svizzera, la somma da pagare sarà sicuramente molto più elevata anche perché numerose curve dovranno essere adattate a questi lunghi camion. La fattura totale che la Confederazione dovrà pagare influenzerà in modo significativo sul finanziamento di altre importanti infrastrutture stradali e ferroviarie dove i soldi mancheranno.
Il rapporto rende attenti sul fatto che altre tematiche devono pure essere tenute presenti nella discussione sui mega-camion: l’allargamento delle strade per permettere le manovre, l’aggiustamento della grandezza dei posteggi e l’influenza nel traffico (difficoltà di sorpasso, incidenti, incendi).

La coalizione NoMegatrucks chiede ora alle autorità di continuare e approfondire queste ricerche al fine di precisare ulteriormente le conseguenze finanziare di una futura eventuale introduzione.

A livello europeo la discussione sull’introduzione dei mega-camion rimane molto animata. Olanda e Danimarca mantengono altra la pressione sull’Unione Europea e scandiscono a voce alta un’introduzione definitiva di questi enormi mezzi pesanti.

Persona di contatto
Elena Strozzi, responsabile della campagna, 079 555 33 79 oppure 026 422 26 42

Ulteriori informazioni e perizia
Sito della coalizione NoMegaTrucks.ch