20. Settembre 2010

Nel suo lavoro di maturità un ginnasiasta basilese si è chiesto quale sia l’impatto dei trasporti merci su strada attraverso le Alpi e quale sia ­ il legame dell’Iniziativa delle Alpi con questa problematica. Jonas Schäublin ci spiega di persona il motivo che lo ha spinto ad occuparsi della questione.

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Il trasporto interna­zio­nale di merci su strada ha una grande importanza per il nostro paese al centro d’Europa. Mi sono confrontato la prima volta con questo tema quando, durante una lezione di geografia, ci è stata presentata l’Iniziativa delle Alpi. Ma di quanto sia cruciale la problematica, mi sono reso conto la prima volta man­giando uno jogurt nell’ex Germania orientale: il latte era indigeno, ma lo jogurt era stato prodotto ad Atene. Mi sono chiesto quali fossero le conseguenze di questi trasporti attraverso l’Europa e le Alpi e se il prezzo di 50 cts. coprisse i costi esterni ­generati. Ho così deciso di cercare delle ­risposte durante il mio lavoro di maturità.

L’impatto è sempre più pesante
In futuro la quantità di merci che attraversa le Alpi è destinata ad aumentare e a pesare sempre più sulle nostre infrastrutture. Gli esperti prevedono un aumento del traffico merci di transito del 75% entro il 2030. ­L’impatto per l’uomo e la natura aumen­terà di conseguenza, anche se i costi esterni di un singolo automezzo diminuiranno grazie a miglioramenti ecologici e d’efficienza. È ancora incerto se i cosiddetti ­«gigaliner» – mezzi da 60 t, lunghi più di 25 m – saranno ammessi. Come fu il caso con l’aumento da 28 a 40 tonnellate, il trasporto su strada diverrebbe più redditizio e di conseguenza un maggior numero di automezzi attraverserebbe le Alpi.

In futuro l’attuazione degli obiettivi dell’
Iniziativa delle Alpi dipenderà dall’introduzione di una borsa per i transiti alpini. Questo stru-mento permetterebbe di ridurre il numero di mezzi pesanti all’obiettivo fissato nella legge di 650’000 all’anno (nel 2009 sono stati 1.2 mio.), un sollievo immediato per l’uomo e l’ambiente. D’altro canto, la TTPCP rimarrà un utile stru­mento che contribuisce alla verità dei costi nel traffico stradale. Ma da sola non sarà sufficiente a garantire l’obiettivo del tra­sferimento. Un innalzamento della TTPCP avverrà con ogni probabilità dopo l’apertura del tunnel di base del San Gottardo, visto che, con certezza, a quel momento sarà sufficiente la capacità per il trasferimento dalla strada alla ferrovia.

D’obbligo l’introduzione della borsa dei transiti alpini
Riflettendo in maniera approfondita sulla questione, sono giunto alla conclusione della necessità di introdurre la borsa dei transiti alpini. È infatti l’unico strumento in grado di garantire l’obiettivo del trasferi­mento così come previsto dall’Iniziativa delle Alpi, approvato dal popolo e fissato a livello legislativo dal Parlamento. Per poter introdurre la borsa dei transiti alpini saranno però necessarie intense trattative con l’UE e con i paesi confinanti. Dal mio punto di vista è da tempo giunto il momento di limitare i mezzi pesanti attraverso le Alpi, per poter tutelare da impatti ancor più gravosi la popolazione e la sensibile regione alpina.

Un impegno che incoraggia
Occupandomi dello jogurt tedesco mi sono reso conto di come il tema del trasporto merci attraverso le Alpi sia complesso e di quanti fattori influenzino la politica dei trasporti. Mi ha impressionato particolarmente il lavoro dell’Iniziativa delle Alpi. Quello che cominciò come azione di pochi attivisti è oggi un’associazione diretta con professionalità e una lobby in grado di influenzare la politica dei trasporti svizzera. Mi affascina e al contempo mi dà coraggio vedere come queste persone perseguano con successo l’obiettivo di tutelare lo spazio alpino. Per me è la dimostrazione che con grande impegno personale e tenacia si può ottenere molto.