30. Novembre 2023

Anche 30 anni dopo il Sì popolare all’articolo sulla protezione delle Alpi, il mandato costituzionale non viene ancora rispettato. Anzi! Il numero dei transiti di camion attraverso le Alpi aumenta. È quanto emerge dal Rapporto sul trasferimento 2023, pubblicato oggi. Il Consiglio federale fa molto troppo poco per raggiungere l’obiettivo di trasferimento e proteggere il clima. L’urgente adeguamento al rincaro della TTPCP e la ridistribuzione dei sussidi per il trasporto ferroviario transalpino delle merci, proposti dal Consiglio federale, non saranno di gran lunga sufficienti.

Da quando, nel 2018, l’obiettivo ufficiale di trasferimento è stato mancato, l’Iniziativa delle Alpi e la popolazione svizzera attendono un’offensiva per il trasferimento sulla ferrovia. Sta accadendo il contrario: le cifre del trasferimento ristagnano da anni. Dal 2021, il numero di viaggi di camion attraverso le Alpi è addirittura di nuovo in aumento. Nel 2022 si sono avuti 927’000 transiti, il che corrisponde a un aumento del +7,5% nel periodo di osservazione 2020-2022. Ciò significa che la storia di successo della politica di trasferimento svizzera non viene più portata avanti. Anche nel 2022 il limite di legge di 650’000 transiti al massimo all’anno è stato nuovamente superato e dalle Alpi sono passati ben 277’000 camion di troppo.

Nonostante questo sviluppo, il Consiglio federale propone solo misure parziali, tutt’altro che sufficienti. Come prima misura, vuole promuovere il trasporto sulle brevi distanze, ma non prevede alcun finanziamento supplementare per questo scopo. I mezzi necessari li vuole risparmiare sull’attuale promozione del trasporto a lunga distanza. Il trasferimento modale difficilmente ne trarrà beneficio. Anche la sua seconda misura non convince: vuole adeguare la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) all’inflazione, cosa che in linea di principio va accolta con favore. Però, invece di effettuare l’adeguamento in modo completo e rapido, aumenta la TTPCP solo del 5% e non prima del 2025. L’adeguamento sarebbe possibile già nel 2024 e fino al 10%, poiché la TTPCP è stata adeguata all’inflazione solo una volta negli ultimi 20 anni, e solo in minima parte. Eppure, una maggiore presenza della ferrovia nel trasporto merci aiuterebbe anche il clima. Con l’approvazione della Legge sulla protezione del clima, il 18 giugno scorso, l’elettorato svizzero ha espresso la volontà di diventare neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. Il trasporto merci su rotaia deve svolgere un ruolo chiave nel raggiungimento della neutralità climatica. È l’alternativa ecologica al trasporto merci su strada alimentato da combustibili fossili.

La ferrovia emette undici volte meno CO2

Un camion emette l’equivalente di 125 g di CO2 per trasportare una tonnellata di carico per un chilometro, mentre il trasporto su treno merci emette solo 11 g di CO2 equivalenti, cioè oltre undici volte di meno. Questo fatto è stato dimostrato in modo impressionante dall’Iniziativa delle Alpi con un’azione a Berna. La richiesta è chiara: «per progredire nella politica di trasferimento, il Governo federale deve introdurre un obiettivo di trasferimento ambizioso, vincolante e valido per tutta la Svizzera. Sono inoltre necessarie misure efficaci per promuovere il settore del trasporto merci su rotaia», afferma Django Betschart, Direttore dell’Iniziativa delle Alpi. Con le misure e le strategie attuali, il trasporto su strada continuerà a crescere, poiché è diventato relativamente più economico rispetto alla ferrovia, a causa dell’aumento dei prezzi delle tracce per l’uso dei binari e del rincaro dell’elettricità.

I trasporti di merci pericolose al Sempione non vengono proibiti

Oltre alla stagnazione del trasferimento, anche altre questioni importanti non fanno passi avanti nell’interesse dell’ambiente: l’Iniziativa delle Alpi è costernata dal fatto che il Consiglio federale abbia approvato la tabella di marcia del Canton Vallese e dell’industria per il trasporto di merci pericolose sul Sempione. In una petizione lanciata dall’Iniziativa delle Alpi nel 2022, 4’769 persone della regione hanno chiesto che il trasporto di merci pericolose sia vietato al Sempione, così come lo è già su tutti gli altri passi alpini svizzeri. Non di meno, il Consiglio Federale si fa prendere in giro dall’industria e dal Canton Vallese, senza che vi siano impegni e misure misurabili a lungo termine per un’effettiva riduzione dei viaggi di merci pericolose e del rischio associato. Si sta quindi affidando a promesse non vincolanti. Per anni, né l’industria né il Cantone hanno mostrato alcun interesse a migliorare il proprio comportamento. Questo nonostante il fatto che la galleria ferroviaria del Sempione rappresenti un’alternativa affidabile per il trasporto di merci pericolose. L’Iniziativa delle Alpi continuerà ad osservare attentamente l’evoluzione dei transiti e terrà alta la pressione sul Governo federale.

Dichiarazioni sul rapporto di trasferimento:

«Per progredire nella politica di trasferimento, il Governo federale deve introdurre un obiettivo di trasferimento ambizioso, vincolante e valido per tutta la Svizzera. Sono inoltre necessarie misure efficaci per promuovere il trasporto merci su rotaia.»
Django Betschart, Direttore dell’Iniziativa delle Alpi

«La politica di trasferimento svizzera è una storia di successo: centinaia di migliaia di camion sono stati trasferiti sulla ferrovia merci, rispettosa dell’ambiente, del clima e delle Alpi. La politica di trasferimento della Svizzera è considerata un modello da altri paesi, come l’Austria, e i suoi elementi chiave sono ripresi. Ma non abbiamo ancora raggiunto il nostro obiettivo. Ci sono ancora oltre 200’000 camion di troppo che attraversano le Alpi. La politica federale deve dare un nuovo impulso alla politica di trasferimento modale e non tagliare o far scadere gli strumenti di trasferimento esistenti».
Jon Pult, Consigliere nazionale (GR) e Presidente dell’Iniziativa delle Alpi

«Ogni anno 11’000 camion carichi di merci pericolose attraversano il Passo del Sempione. Un singolo incidente su questa strada, che conduce fino a 2’000 metri d’altitudine, può mettere in pericolo la salute dei residenti, la sicurezza degli utenti della strada, le acque sotterranee e la flora e la fauna di un’intera regione. Questa situazione è tanto più preoccupante in quanto esiste già un’alternativa al trasporto stradale: il tunnel ferroviario che collega Briga con Iselle in Italia. Il Passo del Sempione è un’eccezione incomprensibile perché, per motivi di sicurezza, il trasporto di merci pericolose è già vietato sugli altri assi: il Passo del Gran San Bernardo VS, il Passo del Gottardo UR/TI e il Passo del San Bernardino GR/TI».
Emmanuel Amoos, Consigliere nazionale (VS) e membro del Comitato dell’Iniziativa delle Alpi

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Alpen-Initiative, Foto: Vanessa Näf