20. Luglio 2021

FFS Cargo non è in grado di esercitare in modo finanziariamente autonomo la propria rete di distribuzione delle merci in Svizzera, né men che meno di conseguire utili. La politica chiede ora soluzioni affinché il trasporto interno possa contribuire al trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia.

mif. «Analisi della situazione nel trasporto merci», «discussione politica sui principi»: sono le reazioni espresse da Governo e Parlamento ai ripetuti ed elevati disavanzi fatti registrare da FFS Cargo. Ormai vi è un ampio consenso sul fatto che la filiale delle FFS non possa resistere alla concorrenza senza un drastico ridimensionamento, ma allo stesso tempo molti temono che i tagli alla struttura comportino un abbandono irreversibile delle linee periferiche, ostacolando il trasferimento dalla strada alla ferrovia richiesto dalla politica.

Il Parlamento esige risposte

La questione è stata ripresa da diverse iniziative parlamentari: nel dicembre 2020, il Consiglio degli Stati ha adottato la mozione di Josef Dittli (UR) «Traffico merci ferroviario e contributo alla riduzione delle emissioni di CO2» che chiede «un piano di misure (… affinché) il traffico merci ferroviario e le soluzioni di logistica multimodali possano fornire un maggiore contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 nel traffico merci». Il 15 giugno, il Consiglio degli Stati ha accolto il postulato di Charles Juillard (JU) «Traffico merci. Perché non usare meglio gli impianti ferroviari esistenti?» che chiede un rapporto sull’evoluzione del traffico merci in Svizzera, in particolare di quello ferroviario, e di fare il punto sulle misure che potrebbero favorirne il trasferimento dalla strada alla rotaia.

Anche la Consigliera nazionale Edith Graf Litscher (TG) ha ripreso questo tema nella sua interpellanza «Necessità di intervento su FFS Cargo», in cui chiede se le condizioni quadro imposte a FFS Cargo non debbano essere modificate a seguito dell’insoddisfacente situazione nel trasferimento del traffico.

Sospensione delle misure presso FFS Cargo

La portavoce Annetta Bundi ha indicato che il Dipartimento dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC) ha accolto con favore la richiesta di analizzare la situazione, ammettendo anche la necessità di intervenire: «Per FFS Cargo, ciò significa che deve evitare decisioni aziendali a corto termine tali da portare a un ridimensionamento della rete e a una perdita durevole di traffico su ferrovia».

FFS Cargo deve quindi attendere. Attualmente, non è ancora chiaro se questa analisi della situazione porterà a dei provvedimenti, né in quale direzione questi andranno. Jon Pult, Presidente dell’Iniziativa delle Alpi e Consigliere nazionale, esprime un chiaro auspicio: «per ridare prospettive migliori alla ferrovia, il trasporto merci interno deve essere liberato dall’imposizione del raggiungimento dell’autonomia finanziaria e inquadrato in un’ottica di economia pubblica, invece di quella attuale di economia aziendale».

Vani tentativi di salvataggio

Il traffico delle merci interno in Svizzera è una rete di trasporto complicata e fitta. Sul libero mercato dalla revisione totale della Legge sul trasporto di merci a partire dal 1° luglio 2016, FFS Cargo ha perso le ultime sovvenzioni di 9 milioni di franchi l’anno. Solo il trasferimento strada / ferrovia attraverso le Alpi ottiene ancora aiuti federali.

FFS Cargo non può far fronte ai costi. Soprattutto le linee periferiche non sono redditizie. Anche perché, con la TTPCP, le aziende di autotrasporto coprono solo una parte dei costi ambientali causati e hanno chiari vantaggi concorrenziali. FFS Cargo cerca di riorganizzarsii con radicali programmi di risparmio. Così, nel 2018, l’impresa ha annunciato di voler ridurre di circa d’un terzo le località servite nella rete e di tagliare 760 posti di lavoro, un terzo degli impiegati, entro il 2023 al più tardi. Per il trasferimento del traffico non è neppure stato positivo il tentativo, iniziato nel 2019, di coinvolgere al 35 per cento la Swiss Combi SA, d’orientamento imprenditoriale (Planzer, Camion Transport oltre a Bertschi e Galliker).

FFS Cargo in cifre

FFS Cargo è stata scorporata dalle FFS nel 1999 e trasformata in un’impresa dell’economia privata. La filiale delle FFS è oggi l’impresa leader nel trasporto delle merci interno, con un quarto della capacità di trasporto complessiva. Con un volume di 28 milioni di tonnellate nette – corrisponde a circa 10’000 corse di camion al giorno – FFS Cargo ha registrato nel 2020 una perdita di 34,7 milioni di franchi, non ostante i pagamenti di sostegno Covid che hanno mitigato le perdite. I deficit sono alti fin dall’inizio; solo nel 2014 e nel 2015 FFS Cargo ha registrato un piccolo utile.