18. Gennaio 2016

O trasferire le merci sulla ferrovia o togliere le barriere ai camion in transito con un secondo tunnel stradale: su questo votiamo il 28 febbraio 2016 – e non su qualcosa d’altro. Ma proprio questa seconda galleria si vuol far passare col pretesto del risanamento. Questo è insensato dal profilo della politica dei trasporti, della politica climatica e finanziariamente.

tob. Al Gottardo circolano in media 17’000 veicoli al giorno. Corrisponde a una strada cantonale mediamente frequentata. Da 15 anni il traffico al Gottardo non aumenta più. Dove altrimenti in Svizzera è così? I punti critici sono altrove: lungo il lago Lemano e negli agglomerati attorno a Berna, Basilea, Chiasso, Lugano, Lucerna, San Gallo, Winterthur, Zurigo, Zugo o all’incrocio autostradale presso Härkingen SO. Questi punti critici sopportano molto più traffico. Il Gottardo invece ha una buona infrastruttura per i trasporti e non ha bisogno di altri buchi!

Un trucco: Un sondaggio rappresentativo dell’istituto LINK mostra quanto sia assurda la proposta di raddoppiare il Gottardo. Solo un terzo (!) delle Svizzere e degli Svizzeri crede alla promessa della Ministra dei trasporti Doris Leuthard e del Parlamento, cioè che le quattro corsie disponibili dopo il raddoppio del Gottardo saranno usate solo a metà. Con questa promessa i fautori del raddoppio aggirano la Costituzione, che vieta l’aumento della capacità delle strade di transito attraverso le Alpi. Questo trucco è indegno d’una democrazia. Già solo per questo bisognerebbe opporsi a un secondo tubo stradale al Gottardo.

Il trasferimento: Il sondaggio LINK mostra inoltre che la popolazione vuole il trasferimento del traffico delle merci dalla strada alla ferrovia e non accetta sbavature (cfr. grafico). In Ticino c’è persino una maggioranza dell’80 % degli interrogati, che vuole mantenere l’obiettivo di al massimo 650’000 camion in transito dalle Alpi. Il raddoppio del Gottardo contrasta nettamente con questo auspicio. Il trasferimento dalla strada alle rotaie verrebbe interrotto e si attirerebbe solo più traffico e più camion.

L’inferno del transito: Con una seconda galleria stradale al Gottardo la Svizzera diventa ricattabile. Sulla base dell’accordo sul transito, l’UE e la lobby dell’autotrasporto possono chiedere che la capacità stradale al Gottardo non sia artificialmente limitata. Anche in Svizzera ci sono abbastanza fautori del raddoppio che possono rapidamente cambiare la legge sull’uso d’una sola corsia in ciascun tubo del tunnel. Quando i soldi saranno stati spesi e le quattro corsie asfaltate, l’articolo sulla protezione delle Alpi potrà essere modificato in men che non si dica.

Il risanamento: L’Ufficio federale delle strade (USTRA) ci ha sorpreso con una serie di piroette. Al Parlamento ha detto che, dopo il 2025, non sarebbe più stato possibile mantenere in funzione il Gottardo in sicurezza. Ora all’improvviso si scopre che, con piccoli interventi di manutenzione, il tunnel può funzionare senza problemi fino al 2035. Che un risanamento possa essere fatto con minor spesa, lo dimostra anche la galleria dell’Arlberg in Austria, paragonabile a quella del Gottardo. Il Consiglio federale ha invece un atteggiamento iper-corretto nei confronti dell’UE: la Svizzera, che non fa parte dell’UE, vuole adeguare la galleria del Gottardo alle norme dell’UE per i nuovi tunnel, mentre l’Austria, che ne fa parte, risana la galleria dell’Arlberg solo secondo le norme UE per i tunnel esistenti.

Il Ticino: Per la durata del risanamento non c’è bisogno d’una seconda galleria. Con l’apertura della galleria di base del Gottardo nel 2016, ci sono abbastanza capacità di trasporto per le persone e per le merci, inclusi i treni navetta per le auto e per i camion. Così il Ticino resta sempre ben collegato col resto della Svizzera. Nessuno in Ticino vuole ancora più traffico. Già oggi il Ticino meridionale soffre per i continui ingorghi e la peggior qualità dell’aria di tutto il paese .

Le finanze: Sul lungo termine il raddoppio costa 3 miliardi di franchi in più di un risanamento ragionevole, compreso il trasbordo su ferrovia. Ora che la Confederazione risparmia in tutti i settori, è ancora più rivoltante affossare questi tre miliardi al Gottardo, senza che ve ne sia l’urgenza. La lista dei progetti e dei lavori di manutenzione nelle varie regioni del paese è lunga. Interessa tutte le parti del paese, dove c’è un bisogno impellente di investimenti. Il caos pianificatorio: Nel 2014 la Consigliera federale Doris Leuthard ha detto in Consiglio nazionale che per i cantieri e le istallazioni per il raddoppio è necessaria una superficie di 29’000 metri quadrati in Ticino e 30’000 nel Canton Uri. Nel frattempo l’USTRA parla di 220’000 metri quadri in Ticino e 150’000 per Uri. Le stazioni per il carico dei treni navetta richiedono da 3 a 4 volte meno terreno.

La sicurezza: Il maggior pericolo sono i camion. Il rischio d’incidente diminuisce se ci sono meno camion. Inoltre, entro 15 anni tutti i veicoli saranno equipaggiati con sistemi d’assistenza alla tenuta della carreggiata e alla frenata d’emergenza, ciò che praticamente impedirà gli scontri frontali. L’Ufficio prevenzione infortuni upi – indipendente – è giunto alla conclusione che se, a causa del raddoppio, il traffico aumentasse del 3 per cento, il rischio d’incidente aumenterebbe su tutti i 300 km fra Chiasso e Basilea. Questo però annulla il leggero miglioramento della sicurezza nei 17 chilometri del tunnel.

Le Alpi: Nelle Alpi i cambiamenti climatici hanno un effetto molto maggiore che nelle zone di pianura. Inoltre, l’ecosistema alpino reagisce sensibilmente agli influssi negativi per l’ambiente. I camion emettono sempre ancora lo stesso quantitativo di CO2 di 30 anni fa. Se la Svizzera vuole raggiungere i suoi obiettivi climatici, deve ridurre urgentemente il numero dei camion in transito dalle Alpi. Anche per questo il raddoppio del Gottardo è del tutto insensato.

NO il 28 febbraio 2016!
Il Consiglio federale ha fissato per il 28 febbraio 2016 la data per la votazione sul 2° tubo del San Gottardo. Abbiamo bisogno di attivisti da tutti gli angoli della Svizzera. Aiutate a fermare un progetto miliardario inutile con un deciso NO!

Attivarsi!