17. Febbraio 2005

Ruedi Bomatter
L’Iniziativa delle Alpi chiede una volta di più al Consiglio federale di procedere finalmente al trasferimento del traffico merci dalla strada alla rotaia. L’adozione della TTCPP ha mostrato che la Svizzera non rischia di essere sola in Europa, se affronta con coraggio la politica dei trasporti.

„Il trasferimento del traffico merci attraverso le Alpi è sempre e ancora agli inizi“, ha sostenuto il consigliere nazionale Fabio Pedrina, presidente dell’Iniziativa delle Alpi, in occasione dell’odierna conferenza stampa a Berna. „La colpa va ricercata nei continui ripensamenti del Consiglio federale, che non sfrutta le proprie prerogative.“ L’attuazione tempestiva dell’Articolo sulla protezione delle Alpi, già rimandata di cinque anni, è diventata la pietra di paragone della democrazia diretta e della credibilità delle autorità. Pedrina ha chiesto che siano compiuti altri passi coraggiosi, come la Svizzera ha dimostrato di saper fare adottando la TTCPP, poiché le misure intraprese finora non bastano per conseguire l’obiettivo fissato. Il prolungamento del termine fissato dal popolo al 2004 è ormai trascorso infruttuoso e la prossima scadenza del 2009 minaccia di subire la stessa sorte, considerata la politica di attendismo del Consiglio federale. Effettivamente, con la TTCPP la Svizzera ha indicato che una politica dei trasporti coraggiosa e coerente trova appoggio e sostenitori anche in Europa. „Se inizialmente si poteva temere che il nostro Paese sarebbe rimasto l’unico a imboccare tale strada, oggi possiamo rallegrarci nel vedere come ciò non sia il caso“, ha sostenuto Pedrina. Una conferma è venuta anche da Maruks Liechti, Policy Officer della Federazione europea per il trasporto e l’ambiente (T&E) a Bruxelles. In Europa, la tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni svizzera, unitamente alla politica di trasferimento del traffico, assume sempre più carattere di esempio positivo di gestione sostenibile dei trasporti. In effetti, la TTCPP, che in Svizzera è riscossa sull’intera rete stradale e che include tutti i costi legati all’ambiente, alla salute e agli infortuni, contraddice la direttiva europea sui costi delle infrastrutture di trasporto. Tuttavia questa imposizione è stata accettata dall’UE e da tutti gli Stati membri nel trattato sul traffico di transito. Liechti non ha negato l’esistenza di una forte opposizione al modello svizzero sia da parte di vari Paesi europei così come di una forte Lobby di associazioni di trasportatori stradali. D’altro canto, tendenze positive si notano in Austria, Germania, Cechia e Slovacchia come pure in Ungheria e in Gran Bretagna. „In modo lento ma crescente, in fatto di politica di trasporto delle merci l’Europa si avvia sulla strada già intrapresa dalla Svizzera“, così Liechti. Ora però la Svizzera deve rimanere coerente e continuare a svolgere il suo ruolo di apripista. Il professor Alan McKinnon del Centro di ricerche per la logistica della Heriot-Watt University di Edimburgo ha informato dettagliatamente sull’introduzione, prevista per il 2008, di una tassa sul traffico pesante anche in Gran Bretagna. Egli ha analizzato in modo critico i vari modelli in discussione, proponendo soluzioni alternative. Al termine della conferenza stampa l’Iniziativa delle Alpi ha porto al Consigliere federale Moritz Leuenberger l'”Invito alla festa del trasferimento del traffico del 2009″ inciso su una lastra in serpentino verde – un tipo di roccia comune al San Gottardo. Un invito di peso, simbolo della speranza che la volontà popolare si trasformi finalmente in realtà. „In modo altrettanto granitico come questo sasso, continueremo a far presente al Consiglio federale che il popolo aspetta ancora che sia portato compimento l’esito della votazione del 20 febbraio 1994“, ha affermato Alf Arnold, direttore dell’Iniziativa delle Alpi.