19. Novembre 2003

Oltre 15 associazioni e gruppi si impegnano per una politica della mobilità sostenibile nella Svizzera italiana. Lo scorso 4 ottobre, nell’ambito della giornata d’azione dell’ITE, hanno manifestato sia in Leventina sia nel Mendrisiotto contro la valanga di autocarri che invade il Ticino e la Mesolcina.

bo. Non si può dire che le richieste del Movimento per una mobilità sostenibile nella Svizzera italiana abbiano vita facile a sud delle Alpi. Paragonata ad altre regioni della Svizzera, l’offerta di trasporti pubblici in Ticino è minore e per le diverse organizzazioni è particolarmente importante essere unite nella lotta al traffico di transito debordante e a quello sempre più invadente negli agglomerati. Il segretario ATA per la Svizzera italiana, Werner Herger, cerca di coordinare i vari movimenti attivi in Ticino e nel Grigione italiano. Il Movimento può già vantare alcuni successi. In occasione della giornata d’azione ITE del 4 ottobre sono state organizzate due manifestazioni, l’una in Leventina e l’altra nel Mendrisiotto.

Posti di lavoro invece di parcheggi! A Giornico il 4 ottobre si sono riuniti circa 150 manifestanti, provenienti soprattutto dalla Leventina. La manifestazione di Leventina Vivibile era diretta contro la costante crescita del traffico pesante e il raddoppio della galleria autostradale del San Gottardo. Il luogo, l’area dell’ex Monteforno, non è stato scelto a caso: qui è infatti previsto un posteggio per i camion in transito. Ciò non corrisponde tuttavia agli intenti di molti Comuni della Leventina. «Vogliamo che quest’area serva per l’insediamento di industrie e imprese artigianali», ha dichiarato il sindaco di Pollegio Romano Rossi. Fra le altre proposte c’è anche quella di un parco acquatico che darebbe nuovi impulsi al turismo, creerebbe posti di lavoro e migliorerebbe la qualità di vita della popolazione locale. L’uso di questa zona come posteggio per i TIR non corrisponde invece alla volontà della maggioranza della popolazione ed è quindi inaccettabile. Nel corso del pomeriggio a Chiasso si sono poi riuniti le attiviste e gli attivisti di «LiberAria» per un’azione del tutto particolare. Un grigio muro di sostegno presso la dogana commerciale di Chiasso-Brogeda è stato decorato con immagini d’autocarri e scritte di protesta. Il messaggio è chiaro: la valanga di camion che attraversa il Ticino produce «mal aria». Il richiamo alla famosa malattia tropicale non è certo casuale.