21. Agosto 2014

La Commissione dei trasporti del Consiglio nazionale vuole un secondo buco stradale al Gottardo. Ha invece completamente dimenticato che la Costituzione impone il trasferimento su ferrovia del traffico delle merci attraverso le Alpi.

tob. Potenziare la strada e contemporaneamente promettere meno camion – ovvio che i conti non tornano! Ma è esattamente quello che fa la maggioranza della Commissione dei trasporti del Nazionale. Come già il Consiglio federale e il Consiglio degli Stati, vuole raddoppiare la galleria stradale del Gottardo. Se il Consiglio nazionale in settembre seguirà le orme della sua Commissione, l’Iniziativa delle Alpi lancerà il referendum, insieme a una trentina di organizzazioni partner. Così il popolo dovrà decidere ancora una volta sul raddoppio del Gottardo.

La decisione della Commissione del Consiglio nazionale contravviene alla protezione delle Alpi e all’uso parsimonioso del denaro dei contribuenti. Eppure l’animata discussione su un pedaggio per il transito dalla galleria del Gottardo ha mostrato che il finanziamento d’una seconda canna è precario – il raddoppio del tunnel costerebbe tre miliardi in più del temporaneo trasbordo su treni navetta delle auto e dei camion. Questi miliardi poi mancherebbero per progetti di traffico urgenti negli agglomerati urbani.

Un secondo tubo stradale al Gottardo silura anche il trasferimento delle merci in transito sulle rotaie. «Mi è incomprensibile come il Consiglio federale e il Parlamento possano fare una politica così palesemente in contrasto con la volontà popolare», ha dichiarato ai media Jon Pult, Presidente dell’Iniziativa delle Alpi. Appare sempre più chiaro come a Palazzo federale s’intende scavalcare la protezione delle Alpi: con il potenziamento di fatto della capacità stradale al Gottardo e con l’annacquamento dell’obiettivo di trasferimento.
Questa strategia ha per risultato un maggior carico per le regioni di montagna e i loro abitanti e – sì – l’intero asse nord-sud soffrirebbe per l’aumento del traffico pesante. Il rischio d’incidenti aumenterebbe su tutto l’asse di transito e le autostrade attorno alle città sarebbero ancora più intasate.

No borghesi
Un’aperta opposizione al raddoppio del Gottardo nel frattempo giunge anche dai quattro Cantoni di Ginevra, Vaud, Neuchâtel e Basilea-Città. In una lettera comune hanno affermato che per loro mancano le garanzie che ci siano sufficienti mezzi finanziari per i progetti urgenti nelle regioni. Non sembrano più disposti ad accontentarsi delle vane promesse di Doris Leuthard… Hanno firmato la lettera i Consiglieri di Stato responsabili delle infrastrutture, del traffico e dell’ambiente. Due fanno parte del PS, uno del PLR/I Liberali, uno del PPD.

Anche 32 medici ticinesi hanno inviato recentemente un appello urgente a Berna. Sono contrari al raddoppio del Gottardo perché già oggi l’aria nel Ticino meridionale è troppo inquinata. Nella loro lettera scrivono: «Le polveri sottili che la popolazione respira sono causa di patologie importanti e frequenti. La letteratura medica al proposito è assai imponente e convincente: le polveri sottili aumentano le crisi asmatiche, le bronchiti nei bambini, le esacerbazioni della bronchite cronica, i tumori broncopolmonari, gli infarti cardiaci, le aritmie cardiache, l’ipertensione arteriosa, l’ictus cerebrale, e si sospetta anche causino ritardi di crescita intrauterina e demenze senili». I medici mettono anche in dubbio le promesse del Consiglio federale: «non crediamo in tutta sincerità che si possa realizzare un raddoppio del Gottardo stradale ‹senza aumento di capacità›: più presto che tardi una tale costosa infrastruttura verrà comunque utilizzata appieno.» Con conseguenze fatali a lungo termine per le persone e per l’ambiente.