14. Novembre 2005

Assurdo: nella Svizzera orientale si incrociano trasporti di rifiuti. Chiediamo con urgenza che questo traffico venga coordinato. Il 14 novembre abbiamo consegnato all’inceneritore di Trimmis il «sasso rosso del diavolo» per la particolare incoerenza del trasporto.

gd/cos. Autocarri trasportano pattume dal sud della Germania fino a Trimmis nei Grigioni, dove arriva anche quello ticinese, via treno fino a Landquart e poi su strada. Nel contempo, la spazzatura dell’ Alta Engadina viene portata a bruciare a Niederurnen GL. I camion carichi di rifiuti si incrociano fra Ziegelbücke e Landquart e, per l’Iniziativa delle Alpi, sono un esempio di trasporti assurdi e inaccettabili. L’IdA chiede quindi una politica globale in materia a livello svizzero e il coordinamento delle capacità d’incenerimento degli impianti. Una pianificazione sbagliata – l’esempio dei Grigioni Dal 26 settembre, due o tre autocarri carichi di rifiuti partono ogni giorno feriale dai dintorni di Stoccarda e da altre zone del sud della Germania per Trimmis, nel Canton Grigioni. Ogni anno vengono così importate «per ragioni economiche» via strada 10’000 tonnellate di spazzatura, senza tener conto dei costi ambientali, dell’aumento del traffico, del rumore e dei gas di scarico. In senso inverso, e passando proprio per Trimmis, i Grigioni spediscono oltre 20’000 t dei loro rifiuti urbani all’impianto d’incenerimento di Niederurnen GL. La spazzatura viaggia per strade diverse in direzione di Glarona: 10’000 t dall’alta Engadina prendono dapprima il treno e poi sono trasbordate su autocarri, mentre altre 9’000 t arrivano via strada o per ferrovia dall’Oberland grigionese. Altri rifiuti hanno invece come destinazione il canton Zurigo: circa 500 t sono spedite su camion dalla Valle Monastero fino a Hinwil. L’Iniziativa delle Alpi ha sottoposto il «caso Grigioni» al Dr. Hans-Peter Fahrni, responsabile della divisione rifiuti dell’UFAFP (Ufficio federale per l’ambiente, le foreste e il paesaggio). Egli non contesta l’assurdità di questi trasporti, ribadisce tuttavia che sono eccezioni e non la regola. Importiamo 200’000 t di rifiutiAttualmente, gli inceneritori svizzeri registrano un eccesso di capacità pari a circa 180’000 tonnellate l’anno. Tale disponibilità è destinata a salire fino a 300’000 t con la costruzione di un nuovo impianto a Losanna, il prossimo anno, e con quello previsto in Ticino, che dovrebbe entrare in funzione nel 2008. Nel sud della Germania, invece, gli inceneritori non sono in grado di smaltire tutta la massa di rifiuti prodotti e questa situazione dovrebbe protrarsi verosimilmente fino al 2008/2009. Problemi simili esistono anche in Italia. Non deve dunque stupire che la Svizzera venga chiamata a risolvere i problemi di smaltimento rifiuti degli altri paesi. D’altro canto, gli inceneritori svizzeri cercano ulteriori possibilità di incrementare i loro introiti. Il trattamento del pattume straniero è un affare redditizio, come mostra l’esempio di Trimmis: il contratto per l’incenerimento di 10’000 t annue di rifiuti tedeschi, per due anni e mezzo, porta circa quattro milioni di franchi alle casse dell’ ente comunale preposto (Gevag) e riduce il costo dello smaltimento dei rifiuti locali. Occorrono raccordi ferroviari L’importazione di spazzatura evolve in misura preoccupante: nel 2004, la Svizzera ha ricevuto 80’000 tonnellate di rifiuti. Quest’anno sarà superata la soglia delle 200’000 t.. Si prevede inoltre che, dal 2006, la sola Germania spedirà oltre 200’000 t. di spazzatura nel nostro paese a causa dei limiti della sua capacità di smaltimento. Per l’Iniziativa delle Alpi appare quanto meno insensato smaltire i rifiuti a centinaia di chilometri di distanza. Se questo però è inevitabile, allora chiediamo che il trasporto avvenga per ferrovia. È quanto prevede anche l’articolo 16 dell’Ordinanza tecnica sui rifiuti (OTR): «… trasportare i rifiuti per ferrovia se ciò risulta sopportabile dal profilo economico e se il carico per l’ambiente è inferiore rispetto ad altri mezzi di trasporto.» Questo articolo va messo in pratica! Solo quattro (presto cinque) su un totale di 29 impianti dispongono di un raccordo alla ferrovia. È tempo di collegare anche gli altri. Non c’è solo la strada Una decisione politica del Canton Turgovia risalente alla metà degli anni ’90 fa in modo che il 67 % dei rifiuti sia trasportato su rotaia all’inceneritore di Weinfelden. Dall’anno prossimo, Vaud spedirà per treno addirittura il 70% dei propri rifiuti all’impianto TRIDEL di Losanna. Weinfelden e Losanna utilizzano a tale scopo il sistema di contenitori mobili ACTS. Sono due esempi positivi da seguire, per evitare che altri veicoli pesanti percorrano le strade svizzere.