2. Dicembre 2020

Prescrivere la neutralità climatica per l’intera Svizzera e allo stesso tempo creare eccezioni per le zone di montagna è controproducente. È dimostrato che le Alpi, altamente sensibili, soffrono maggiormente per gli inquinanti e per il riscaldamento globale. Il Governo federale dovrebbe quindi sostenere in particolare le zone di montagna nel raggiungimento della loro neutralità climatica, invece di consentire loro di utilizzare combustibili fossili anche dopo il 2040. Questo è quanto l’Iniziativa delle Alpi chiede al Consiglio federale nella sua risposta alla consultazione sul controprogetto all’iniziativa per i ghiacciai. Per l’Iniziativa delle Alpi, i combustibili fossili non dovrebbero più essere utilizzati del tutto entro il 2040.

L’Iniziativa delle Alpi rileva con soddisfazione che il Consiglio federale condivide le preoccupazioni fondamentali dell’iniziativa per i ghiacciai dell’Associazione svizzera per la protezione del clima e complessivamente propone solo poche modifiche. In considerazione dell’entità e della velocità del riscaldamento globale, tuttavia, è importante agire molto rapidamente – soprattutto nelle Alpi. Si dovrebbe rinunciare a una modifica costituzionale tramite una controproposta diretta e la conseguente votazione popolare. Questo è quanto propone l’Iniziativa alpina insieme all’Alleanza per il clima. Vista l’urgenza della questione, sarebbe opportuno modificare la legge attraverso i canali parlamentari sotto forma di controprogetto indiretto. Ciò significa che i passi necessari possono essere compiuti molto più rapidamente.

Più coraggio nel decidere e nell’agire

 Se il Consiglio federale non vuole elaborare una controproposta indiretta, l’Iniziativa delle Alpi chiede le seguenti modifiche nel controprogetto diretto: la politica climatica svizzera deve comprendere un sostegno particolare alle zone di montagna e periferiche, a causa della loro situazione nel raggiungimento della neutralità climatica. Il Consiglio federale vuole prevedere per loro delle eccezioni, il che non permette di raggiungere gli obiettivi. Le zone montane e periferiche non devono essere comprese nelle eccezioni, come nella formulazione del Consiglio federale all’articolo 74a cpv 4. Invece, questo passaggio dovrebbe essere sostituito da una formulazione esplicita di sostegno. Le zone di montagna devono essere pienamente integrate nelle misure di protezione del clima. Poiché il riscaldamento climatico nella regione alpina, alimentato principalmente dai gas a effetto serra, sta progredendo due volte più velocemente nel confronto globale, queste aree particolarmente colpite dovrebbero diventare neutre dal punto di vista climatico tanto rapidamente quanto il resto della Svizzera.

 Inoltre, l’Iniziativa delle Alpi invita il Consiglio federale a garantire che non vengano più immessi sul mercato in Svizzera combustibili fossili già dal 2040. Per l’Iniziativa delle Alpi sarebbe un errore attuare la riduzione solo entro il 2050, e solo «se tecnicamente fattibile, economicamente sostenibile e compatibile con la sicurezza del paese e la protezione della popolazione». In considerazione del rapido aumento del riscaldamento globale e dei progressi tecnologici che ci si può aspettare da questa situazione, la Svizzera merita e ha bisogno di decisioni più coraggiose.