17. Giugno 2020

Care amiche e amici dell’Iniziativa delle Alpi,

la crisi del Corona-virus ci ha aperto gli occhi su quanto è vulnerabile il nostro mondo. Ha reso definitivamente chiaro che ci sono valori più importanti che gli aumenti in borsa: la protezione di vite umane, la nostra salute, la solidarietà e coesione.

La pandemia ha anche svelato la follia di un’economia iperglobalizzata. Improvvisamente in Europa mancano medicamenti o materie prime perché, per far più profitto, la produzione è stata spostata in Cina. Non è accettabile! Dobbiamo fare in modo che la produzione di prodotti d’importanza vitale diventi di nuovo più regionale. Così si accorciano le vie di trasporto, ciò che giova al clima e anche alle Alpi. I circuiti economici regionali ci rendono pure più resistenti alle crisi, più robusti e flessibili. E creiamo ricchezza e posti di lavoro qui da noi. Questo offre delle prospettive per l’agricoltura, il commercio e l’industria – proprio anche nelle regioni di montagna.

L’economia circolare è un buon concetto basato sulla natura. Dovrebbero essere utilizzate solo tante risorse quante si rigenerano naturalmente. Possono essere prodotti solo rifiuti che possiamo riciclare. La politica dei trasporti dell’Iniziativa delle Alpi corrisponde pienamente a questa idea. Vogliamo, per quanto possibile, evitare i trasporti, trasferire sulla ferrovia quelli necessari e organizzare il traffico in modo che sia sostenibile per le persone e per la natura. Lottiamo contro i trasporti insensati, sosteniamo i mezzi di trasporto più efficienti e chiediamo catene di valore brevi. Le nostre ricette erano e sono lungimiranti. Oggi più che mai.

Gli ultimi mesi hanno anche dimostrato quanto la politica possa essere capace di decidere. La scienza è stata coinvolta fin dall’inizio, le competenze sono state prese sul serio e le conoscenze sono state rapidamente tradotte in azioni di governo responsabili. La maggior parte della popolazione lo ha riconosciuto e sostenuto. Anche se è troppo presto per fare un bilancio, come società abbiamo dimostrato di essere in grado di affrontare insieme grandi sfide.

«  I circuiti economici regionali ci rendono pure più resistenti alle crisi, più robusti e flessibili.  »

Un altro risultato della crisi del Covid-19 è che abbiamo urgentemente bisogno della ristrutturazione ecologica della nostra economia. Per alcuni mesi, il virus ha rallentato la nostra vita economica e quindi anche ridotto l’inquinamento. Il riavvio è importante per consentire ai dipendenti, ai lavoratori autonomi e alle aziende di guadagnarsi nuovamente una vita dignitosa. Ma c’è anche il pericolo che presto torneremo dove eravamo prima della pandemia: a un piccolo passo dalla catastrofe climatica. È una minaccia esistenziale, che purtroppo molti prendono meno sul serio che la pandemia. Come se non fosse anch’essa un pericolo imminente. Dobbiamo superare questo modo di pensare, come anche la sete di guadagno a discapito della comunità. Il guadagno a breve termine dell’economia fossile è una perdita a lungo termine per tutta l’umanità. Non basta puntare unicamente sulla crescita. Senza una società equa e una natura sana non ci sarà una ripartenza sostenibile. Su questo dobbiamo trovare un consenso, se vogliamo vincere le sfide della crisi pandemica e di quella climatica.

Come Iniziativa delle Alpi ci impegniamo da sempre per la trasformazione ecologica del traffico e per la protezione del clima. Per noi la protezione del clima è protezione delle Alpi e la protezione delle Alpi è protezione del clima. Ci impegniamo per trasferire sulle rotaie l’intero traffico transalpino delle merci. Lottiamo affinché il traffico nelle alpi diventi presto esente da CO2. Questa è una politica climatica tangibile e un contributo concreto al raggiungimento dell’obiettivo climatico di avere al netto zero emissioni di gas-serra.

Il nostro impegno è transnazionale. La protezione alpina non è semplicemente protezione delle Alpi svizzere. Ma impegno per la cultura e la natura in tutto l’arco alpino. Questo è il motivo per cui uniamo le forze con i movimenti di cittadini nei paesi vicini e siamo in rete con le organizzazioni ambientaliste di tutta l’Europa. Facciamo lobbying e politica a Berna e a Bruxelles. Pensiamo globalmente, agiamo localmente e lavoriamo internazionalmente. Questo approccio deve essere rafforzato attraverso l’esperienza della crisi del Corona-virus. È più ovvio che mai che i problemi transfrontalieri possono essere risolti solo superando i confini. Questo concetto non contraddice l’idea dei cicli economici regionali, poiché le regioni non hanno per limite i confini nazionali e le regole comuni le rafforzano.

L’Iniziativa delle Alpi è una comunità di cittadine e cittadini in movimento. Ci impegniamo per la protezione delle Alpi, per il nostro prezioso spazio vitale. Vogliamo fermare il riscaldamento climatico e promuovere un’economia sostenibile. Perché vogliamo preservare le Alpi quale spazio culturale e naturale per le prossime generazioni. Perciò chiediamo al nostro Governo, al nostro Parlamento, alla nostra economia – come anche a noi stessi quali cittadini – più determinazione.

«  Pensiamo globalmente, agiamo localmente e lavoriamo internazionalmente.  »

Dobbiamo dimostrare tutti insieme che siamo capaci di affrontare le grandi sfide del nostro tempo. L’esperienza con la crisi del Covid-19 deve renderci coraggiosi e lungimiranti. Poiché abbiamo bisogno di una ripartenza verso un futuro solidale ed ecologico, non del ritorno a una normalità soggetta a crisi.

Jon Pult, Coira

Consigliere nazionale e Presidente dell’Iniziativa delle Alpi