21. Marzo 2023

Fra poco ci risiamo con le colonne (permanenti): da Pasqua a Pentecoste fino alle vacanze estive tornano a incombere le code chilometriche e da record. Chi vive lungo gli assi di transito non ne può più dei gas di scarico, del rumore e del caos sulle strade. Per questo chiede ulteriori misure contro il traffico di aggiramento attraverso i villaggi.

rb. Pasqua 2020, durante la pandemia da Coronavirus: sulle autostrade verso sud e verso nord non circolava nessun veicolo. Le vacanze le abbiamo trascorse a casa o nelle vicinanze. Da allora, il traffico turistico e nel tempo libero è tornato a crescere incessantemente. Sempre a Pasqua, ma nel 2022, al portale Nord del San Gottardo si è formata una colonna mai vista prima di ben 22 chilometri. Al rientro il lunedì di Pasqua il Ticino ha registrato code continue fino a tarda notte. Non si erano mai viste tante code di auto al San Gottardo come l’estate scorsa!

Test pilota positivo sulla A13

Gli automobilisti che pensano di poter aggirare gli ingorghi al San Gottardo si ritrovano di solito incolonnati sulla A13. Da anni i villaggi da Thusis a Bonaduz soffrono per il traffico di aggiramento. Grazie alla forte pressione dei comuni grigionesi, l’Ufficio federale delle strade USTRA e la Polizia cantonale hanno acconsentito per la prima volta in Svizzera a un esperimento pilota. Nel periodo di Pasqua 2022, Rhäzüns e Bonaduz hanno potuto sbarrare le uscite a chi veniva da fuori. Agenti del traffico hanno cortesemente fatto rientrare sull’autostrada chi voleva uscire per aggirare la coda. Reto Loepfe, sindaco di Rhäzüns, non ha nascosto la sua gioia ai microfoni della SRF: «Una Pasqua tranquilla senza la valanga di lamiere per le strade del paese – davvero un sogno. Ma così dovrebbe essere!»

Code per il turismo invernale

In inverno il traffico turistico è troppo anche nei comprensori sciistici grigionesi. Schiers, nel Prettigovia, sulla via che porta al tunnel della Vereina, nel gennaio 2022 ha chiuso di propria iniziativa l’uscita della strada nazionale verso il paese. L’azione ha fatto molto discutere e al Comune è stato vietato di sbarrare lo svincolo. Lo scorso Natale, il Cantone dei Grigioni ha poi preso in mano la situazione con un progetto pilota. In alcuni periodi le uscite verso i villaggi sono state chiuse, per impedire l’aggiramento delle colonne. «Vogliamo che gli automobilisti rimangano sull’autostrada», ha riassunto l’ingegnere cantonale Reto Knuchel.

Situazioni insostenibili per Uri

Quando il traffico al San Gottardo rischia il collasso, auto, camper, autobus e veicoli pesanti in gran numero cercano di evitare la coda. A causa dell’enorme volume di transiti che ne deriva, Uri soffre sempre
di più per i gas di scarico, il rumore e i momenti spesso caotici che si formano all’interno dei paesi e sulla strada cantonale. «Lo scorso anno abbiamo vissuto situazioni insostenibili e molto pesanti – per l’Ascensione, a Pasqua e poi per l’intera estate», annota la Consigliera agli Stati Heidi Z’graggen, sostenuta anche da Josef Dittli e Simon Stadler. I tre parlamentari federali chiedono al Consiglio federale e all’USTRA la rapida adozione di ulteriori misure contro il traffico di transito e gli eccessivi ingorghi. Anche la popolazione urana si ribella (vedere la petizione in alto) e chiede soluzioni: «La cantonale non è un’alternativa all’autostrada!»

Meno traffico di aggiramento, nessun traffico aggiuntivo!

L’iniziativa delle Alpi è stata approvata nel 1994: «La Confederazione protegge la regione alpina dalle ripercussioni negative del traffico di transito.» (Costituzione federale, art. 84, cpv. 1). Questo include anche i provvedimenti contro lo straripante traffico di aggiramento. Come pure la proibizione di aumentare la capacità sulle strade di transito nella regione alpina!

Al momento l’Iniziativa delle Alpi si occupa intensamente delle possibili misure: un sistema digitale di prenotazione (sistema di slot), il carico delle auto sulla ferrovia, pedaggi per le gallerie come anche gestione del traffico, limite di 30 km/h e altri alleggerimenti puntuali. Per noi è chiaro: occorrono provvedimenti sostenibili e che contribuiscano a proteggere la popolazione e l’arco alpino.

Uri si difende dal traffico d’aggiramento

Consegna della petizione alla Cancelleria dello stato urana: con partecipazione dell'Iniziativa delle Alpi. Foto: Iniziativa delle Alpi / Rafael Brand

Il 6 febbraio è stata connsegnata al Direttore della sicurezza urano, Dimitri Moretti (terzo da sinistra), la petizione «proteggere i paesi urani dal traffico d’aggiramento!», firmata da oltre 3000 persone. Il testo chiede al Dipartimento federale dell’ambiente DATEC, all’USTRA e alla Direzione della sicurezza urana di adottare misure concrete contro il traffico d’aggiramento. La petizione, lanciata da Jonathan Imhof e Patrick Walker di Wassen, è stata subito ben accolta nel Canton Uri. Due giorni dopo è partita verso Berna un’iniziativa cantonale urana firmata da tutti i gruppi politici, Chiede che:

  • La strada cantonale sia destinata soprattutto al traffico interno al Cantone.
  • Il traffico sia adeguato alle capacità stradali attuali e future, come richiede l’articolo sulla protezione delle Alpi. A questo scopo va esaminato uno «Slot-System» digitale che permetta di prenotare i passaggi dal Gottardo.
  • L’obiettivo fissato dalla legge per il trasferimento del traffico di transito dalla strada alla ferrovia non è ancora stato raggiunto. Sono necessarie ulteriori misure coordinate internazionalmente.
  • Il traffico attraverso la galleria autostradale del Gottardo deve essere reso più fluido con la gestione del traffico – senza aumentare la capacità stradale.