20. Febbraio 2014

Doris Leuthard: «la rinnovabile». Così recentemente titolava un giornale tedesco. L’articolo celebrava la nostra ministra dei trasporti e dell’energia e l’uscita dall’energia nucleare da lei proclamata. Ma l’inconciliabilità fra la sua politica energetica e la sua politica dei trasporti sta diventando sempre più evidente.

mh. La politica dei trasporti e quella energetica sono strettamente collegate. «Non c’è svolta energetica senza una svolta nei trasporti», ha scritto Jürg Grossen, Consigliere nazionale PVL e membro del Consiglio delle Alpi dell’Iniziativa delle Alpi, in un commento sul «Tages-Anzeiger» di Zurigo e sul bernese «Bund». All’origine di questa affermazione v’era il nuovo rapporto del Consiglio federale sul trasferimento del traffico.

Ogni due anni, in questo rapporto Doris Leuthard deve spiegare se ha fatto bene i suoi compiti e come. Nel rapporto sul trasferimento 2013 constata rassegnata che non può difendersi meglio dalla valanga di camion in transito dalle Alpi. «Il Consiglio federale è come un coleottero che giace sulla schiena e si lamenta, invece di adottare misure efficaci, come una borsa dei transiti alpini, per aiutarsi a rimettersi sulle zampe», critica Jürg Grossen, commentando la rassegnazione del Governo.

Peggio ancora: Leuthard, quale Consigliera federale responsabile in materia, mette in dubbio l’obiettivo di trasferimento. Ammette che l’inquinamento dell’aria nella regione alpina è tuttora troppo elevato, ma fra poco i nuovi camion sarebbero così puliti che la popolazione nelle Alpi non dovrà più aspettare a lungo per respirare «aria pulita nei limiti di legge». Evita di dire che nel Ticino e nel Canton Uri anche in futuro i limiti di legge per l’inquinamento dell’aria non saranno rispettati.

Inoltre, uno studio europeo, cui hanno partecipato anche l’Università di Basilea e l’Istituto tropicale svizzero, è giunto alla conclusione che le polveri sottili sono estremamente dannose anche a livelli inferiori a quelli attualmente consentiti dalle leggi. Con un aumento di 5 microgrammi la probabilità di morire anticipatamente sale del 7 per cento! Secondo le previsioni, a Moleno TI, presso l’A2, i valori saranno superiori a 25 microgrammi per metro cubo d’aria anche nel 2020 – mentre il limite attuale è di 20 microgrammi. In considerazione delle centinaia di migliaia di morti all’anno in Europa per cancro, asma, allergie e malattie cardio-circolatorie, l’UE intende abbassare i limiti di legge.

Fin dagli anni novanta l’UE cerca di ridurre le emissioni dei camion tramite euro-norme. È stato così possibile contenere le emissioni di ossidi d’azoto e di polveri fini. «Camion migliori» non significa però lontanamente «buoni camion». L’evoluzione delle emissioni di CO2 mostra che oggi i camion inquinano semplicemente in altro modo.

In Europa sono responsabili di un quarto delle emissioni di CO2 del traffico. Mentre in Svizzera dal 1990 le emissioni di CO2 hanno potuto essere ridotte di circa 130’000 tonnellate, quelle dovute al traffico sono aumentate di 75’000 tonnellate. Secondo il Consiglio federale, con l’applicazione dell’obiettivo di trasferimento, sarebbe possibile risparmiare altre 175’000 tonnellate di CO2. E questo sarebbe davvero un contributo effettivo alla protezione del clima! Dobbiamo ancora aggiungere che i nuovi camion trangugiano ancora lo stesso quantitativo di diesel come 25 anni fa. La ragione sta nei nuovi filtri: permettono di ridurre le emissioni di ossidi d’azoto e di polveri sottili, ma hanno peggiorato l’efficienza. Nel contempo, dal 1980 il traffico delle merci attraverso le Alpi è duplicato. Nel rapporto sul trasferimento Doris Leuthard presuppone che il traffico pesante continuerà a crescere da qui al 2020. Con un secondo tubo stradale al Gottardo si aprirebbero ampiamente le cataratte alla valanga dei camion!

Negli ultimi cento anni la regione alpina s’è riscaldata del doppio rispetto alla media globale. Proprio per la sensibile regione alpina sarebbe dunque necessario un contributo speciale contro i cambiamenti climatici. Il Consiglio federale ha il compito di impegnarsi per il trasferimento del traffico voluto dal popolo. Non è solo importante per proteggere le Alpi dalle polveri fini e dagli ossidi d’azoto, si tratta anche di ridurre le crescenti emissioni di CO2 dovute al traffico pesante.