31. Maggio 2021

L’imposta sul tonnellaggio deve permettere una navigazione commerciale meno inquinante. Non deve però essere una sovvenzione indiretta. Nella procedura di consultazione del Consiglio federale, l’Iniziativa delle Alpi chiede alla Svizzera di porre degli accenti, affinché il settore diventi rapidamente più compatibile con l’ambiente e con il clima.

L’Iniziativa delle Alpi valuta positivamente l’introduzione di un’imposta sul tonnellaggio. In primo luogo, avvantaggia fiscalmente le navi ecologicamente migliori rispetto a quelle più inquinanti. C’è quindi un incentivo a ridurre le emissioni nocive della navigazione. Una navigazione più compatibile con l’ambiente deve diventare lo standard in tempi possibilmente brevi. In secondo luogo, l’imposta sul tonnellaggio rispetta il principio di causalità: chi trasporta di più, paga di più. Ciò la rende superiore alle altre opzioni di tassazione, anch’esse basate sulla contabilità. Introduce anche incentivi economici che dovrebbero migliorare l’efficienza.

Imposte «malus» sono meglio degli sconti fiscali

L’Iniziativa delle Alpi non è invece d’accordo con sconti fiscali fino al 20% per le navi meno inquinanti, come proposto nel progetto di sistema fiscale. È più sensato un sistema «malus», con tasse più alte per le navi più inquinanti. Il vantaggio: non sovvenzionando la navigazione internazionale non si favorisce un aumento del traffico via mare. Al contempo, l’indirizzo porta a bastimenti, motrici e carburanti più eco-compatibili. Sarebbe auspicabile un «malus» più alto, che avrebbe un maggiore effetto d’indirizzo.

La navigazione sui mari del nostro pianeta è già oggi responsabile del 2,6 per cento delle emissioni di gas a effetto serra, dannosi per il clima, e di diversi altri danni ambientali. Secondo le previsioni sul trasporto con navi-container, la tendenza è all’ulteriore aumento. Purtroppo, la navigazione internazionale è un forte fattore di preoccupazione nella politica climatica. La International Maritime Organisation (IMO) si è unicamente impegnata a ridurre del 50% le emissioni di CO2 dal 2008 al 2050. Questo è del tutto insufficiente. È realistico azzerare le emissioni entro il 2050 al più tardi e quindi va fatto. Questo perché le tecnologie per una navigazione pulita (per es. e-fuels o eco-idrogeno) sono già disponibili. Il progresso verso un maggiore rispetto dell’ambiente fallisce unicamente perché mancano misure veramente efficaci. È quindi irresponsabile continuare a utilizzare l’olio combustibile pesante molto dannoso o altri combustibili fossili solo per ragioni di costo.

Uno sforzo ambizioso e coordinato su base internazionale può cambiare questo stato delle cose. La Svizzera deve essere esemplare in questo campo. Un paese ricco ed essenziale per la navigazione internazionale deve impegnarsi per standard minimi per le navi e operare affinché i cantieri navali e le compagnie di navigazione debbano rispettare norme ambientali e climatiche più severe. Poiché nel settore della navigazione i cicli d’investimento hanno tempi lunghi, è necessario intervenire rapidamente.