18. Dicembre 2019

Per il sostegno a breve termine del trasferimento del traffico delle merci, il Consiglio federale punta su una continuazione, per un periodo limitato, dei contributi d’esercizio per il traffico combinato non accompagnato. Il settore dei trasporti svizzero chiede tuttavia ulteriori misure, per poter continuare con successo il trasferimento del traffico transalpino delle merci. In concreto, i contributi d’esercizio dovrebbero essere garantiti più a lungo e i mezzi a disposizione essere più alti. L’Iniziativa delle Alpi sostiene questa richiesta. Almeno finché sarà raggiunto l’obiettivo di trasferimento, la Confederazione deve promuovere il traffico combinato. Inoltre, l’associazione chiede misure in campo stradale, come lo sfruttamento massimo della TTPCP oppure l’introduzione di una tassa sul transito alpino.

Il Consiglio federale punta su un prolungamento, limitato nel tempo fino al 2026, dei contributi d’esercizio per il traffico combinato non accompagnato. I mezzi promozionali già previsti nel piano finanziario per gli anni 2022 e 2023 dovrebbero salire di 10, risp. 15 milioni di franchi e poi ammontare in media a 30 milioni di franchi all’anno per il periodo dal 2024 al 2026. Il settore svizzero dei trasporti di merce ora chiede però misure supplementari. Concretamente il promovimento dovrebbe essere garantito fino al potenziamento delle linee d’accesso nel 2030 e i mezzi a disposizione ammontare a 55 milioni di franchi l’anno a partire dal 2024. Per confronto: sarebbe un contributo pari alla metà dei contributi d’esercizio attuali, destinati a scendere nei prossimi anni. Inoltre, il settore dei trasporti vorrebbe un accordo a livello statale della Svizzera col Belgio e con la Francia per il potenziamento del corridoio sulla sinistra del Reno per avere più capacità di trasporto e sicurezza nell’approvvigionamento.

L’Iniziativa delle Alpi si rallegra che una delle sue richieste sempre ribadite nel corso degli anni sia confermata dal settore dei trasporti. «Finché l’obiettivo di trasferimento non sarà stato raggiunto, i contributi d’esercizio devono essere confermati», afferma Jon Pult, Consigliere nazionale e Presidente dell’Iniziativa delle Alpi. Non è però di gran lunga sufficiente. Con le richieste del settore dei trasporti, si può probabilmente mantenere l’attuale livello dei transiti di camion attraverso le Alpi. Per raggiungere a medio termine l’obiettivo di trasferimento, sono però necessarie nuove misure – anche in campo stradale. «Ogni anno il trasporto stradale causa massicci costi non coperti alla nostra società. Per avere la verità dei costi e pari condizioni di concorrenzialità fra strada e ferrovia, bisogna sfruttare il livello massimo della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) oppure introdurre un pedaggio sul transito del traffico pesante attraverso le Alpi», ribadisce Jon Pult.

In un secondo tempo – possibilmente presto – nella TTPCP bisognerà tener conto anche delle emissioni di CO2 del rispettivo veicolo. Così è possibile compensare correttamente e causalmente i danni climatici e ambientali provocati. Proprio secondo il principio: chi emette più CO2, paga anche di più. Inoltre, così si promuove il trasferimento del traffico merci dalla strada alle rotaie, come voluto dal popolo. Poiché l’alternativa più favorevole al clima nel campo dei trasporti di merce è e resta la ferrovia, elettrica e rifornita con energie rinnovabili.

Comunicati stampa Hupac